Oggetto Domenica 20 Febbraio alle 11 nell'auditorium del Conservatorio il concerto - aperitivo Franz Schubert - Quintetto per pianoforte e rche "La trota" Protagonisti i docenti Leone, Masoni, Moccia, Pettinau e Tore
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CONSERVATORIO DI MUSICA "G. P . DA PALESTRINA" DI CAGLIARI
COMUNICATO STAMPA DEL 18.02.2022 

DOMENICA 20 FEBBRAIO ALLE 11 NELL'AUDITORIUM DEL CONSERVATORIO IL CONCERTO - APERITIVO
FRANZ SCHUBERT - QUINTETTO PER PIANOFORTE E ARCHI "LA TROTA"
PROTAGONISTI I DOCENTI LEONE, MASONI, MOCCIA, PETTINAU E TORE

 

Domenica 20 febbraio alle 11, l'Auditorium del Conservatorio di Musica “G. P. da Palestrina” di Cagliari ospiterà Franz Schubert - Quintetto per pianoforte e archi "La Trota"concerto-aperitivo che vedrà protagonisti sul palco i docenti del Conservatorio Riccardo Leone (pianoforte), Corrado Masoni (violino), Luigi Moccia (viola), Andrea Pettinau (violoncello) e Massimo Tore (contrabbasso).

 

Organizzato dal Conservatorio di Musica “G. P. da Palestrina”, l'evento è a ingresso libero senza necessità di prenotazione, nel rispetto delle disposizioni sulla prevenzione e il contenimento del Covid-19. 
Al termine dell'esibizione, col pubblico presente sarà condiviso un piacevole aperitivo.

 

 

Il Quintetto «La trota» per violino, viola, violoncello, contrabbasso e pianoforte venne composto da Franz Schubert nel 1819; la nascita di questo capolavoro, unico quintetto con pianoforte dell'intera produzione schubertiana, fu piuttosto casuale e si deve all'incontro del suo autore con Sylvester Paumgartner, ricco mecenate di Steyr con la passione per la musica, che gli commissionò un quintetto per pianoforte e archi che utilizzasse la melodia di un famoso Lied schubertiano, Die Forelle (La trota), scritto due anni prima. 
Il compositore, su suggerimento dello stesso Paumgartner, violoncellista dilettante, non utilizzò il classico quartetto d'archi (2 violini, viola e violoncello) ma introdusse il contrabbasso eliminando il secondo violino: ne nacque una delle pagine più popolari e amate dell'intero repertorio cameristico. 
In questa celeberrima composizione le idee melodiche sgorgano serene e fluenti, prive di complesse elaborazioni motiviche, in un clima generale di serena contemplazione.
 
 
 
 

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